Nel dibattito contemporaneo sulla sostenibilità e sul contrasto al cambiamento climatico, i termini carbon neutral e net zero sono sempre più utilizzati da istituzioni, imprese e media. Spesso impiegati come sinonimi, questi concetti presentano in realtà differenze sostanziali dal punto di vista scientifico, strategico e operativo. Comprendere tali differenze è fondamentale per valutare correttamente gli impegni climatici, evitare fenomeni di greenwashing e orientare politiche e strategie realmente efficaci nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Questo articolo analizza in modo approfondito il significato di carbon neutrality e net zero, mettendone a confronto obiettivi, strumenti, limiti e implicazioni, con particolare attenzione al loro ruolo nei percorsi di decarbonizzazione.
Il contesto della lotta al cambiamento climatico
Il cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni antropiche di gas a effetto serra, rappresenta una delle principali sfide globali del nostro tempo. L’anidride carbonica (CO₂), derivante soprattutto dalla combustione di combustibili fossili, è il principale responsabile del riscaldamento globale. Per questo motivo, le strategie climatiche si concentrano sulla riduzione delle emissioni e sul raggiungimento di un equilibrio tra emissioni prodotte e assorbite.
Negli ultimi decenni, la crescente attenzione verso la sostenibilità ha portato allo sviluppo di diversi concetti e metriche per misurare e comunicare l’impatto climatico di attività, prodotti e organizzazioni. Tra questi, carbon neutral e net zero occupano una posizione centrale, ma rispondono a logiche differenti.
Che cosa significa carbon neutral
Il termine carbon neutral indica una condizione in cui le emissioni di anidride carbonica associate a un’attività, a un prodotto o a un’organizzazione sono compensate da un quantitativo equivalente di assorbimenti o di crediti di carbonio. In altre parole, il bilancio netto di CO₂ risulta pari a zero.
La carbon neutrality si basa su tre fasi principali:
Questo approccio è spesso applicato a prodotti specifici, eventi o organizzazioni e ha il vantaggio di essere relativamente semplice da implementare e comunicare. Tuttavia, la carbon neutrality presenta anche alcuni limiti, in particolare per quanto riguarda l’eccessivo affidamento sulle compensazioni, che non sempre garantiscono riduzioni reali, permanenti e addizionali delle emissioni.
Che cosa si intende per net zero
Il concetto di net zero è più ampio e ambizioso rispetto alla carbon neutrality. Raggiungere il net zero significa ridurre le emissioni di gas a effetto serra lungo l’intera catena del valore fino a un livello residuale minimo, compatibile con gli obiettivi climatici globali, e compensare solo le emissioni residue che non possono essere eliminate con tecnologie attualmente disponibili.
A differenza della carbon neutrality, il net zero:
Il net zero implica quindi una trasformazione sistemica dei modelli produttivi ed energetici, basata sulla decarbonizzazione, sull’elettrificazione dei consumi, sull’innovazione tecnologica e sul cambiamento dei comportamenti.
Differenze chiave tra carbon neutral e net zero
La principale differenza tra carbon neutral e net zero risiede nell’approccio alla riduzione delle emissioni. La carbon neutrality consente di compensare una quota significativa delle emissioni senza necessariamente modificare in modo sostanziale i processi sottostanti, mentre il net zero pone la riduzione diretta delle emissioni al centro della strategia.
Un ulteriore elemento distintivo riguarda l’ambito di applicazione. La carbon neutrality è spesso limitata a singoli prodotti, servizi o organizzazioni e può essere raggiunta anche nel breve periodo. Il net zero, invece, riguarda l’intera organizzazione o il sistema economico nel suo complesso e richiede un percorso graduale e pianificato.
Infine, dal punto di vista della credibilità climatica, gli impegni net zero sono generalmente considerati più robusti, poiché allineati alle raccomandazioni scientifiche e supportati da standard internazionali sempre più rigorosi.
Il ruolo delle compensazioni
Le compensazioni di carbonio svolgono un ruolo diverso nei due approcci. Nella carbon neutrality, esse rappresentano spesso lo strumento principale per bilanciare le emissioni. Nel net zero, invece, le compensazioni sono ammesse solo per le emissioni residuali e devono rispettare criteri stringenti di qualità, addizionalità e permanenza.
Negli ultimi anni, il dibattito sulle compensazioni si è intensificato, evidenziando la necessità di maggiore trasparenza e di standard condivisi per evitare pratiche fuorvianti. In questo contesto, il net zero tende a limitare l’uso delle compensazioni, privilegiando soluzioni basate sulla riduzione diretta delle emissioni e sull’assorbimento naturale o tecnologico del carbonio.
Implicazioni per imprese e istituzioni
Per le imprese, scegliere tra un obiettivo di carbon neutrality e uno di net zero comporta implicazioni strategiche rilevanti. La carbon neutrality può rappresentare un primo passo verso la sostenibilità, utile per sensibilizzare e avviare processi di misurazione delle emissioni. Tuttavia, un impegno net zero richiede una pianificazione più complessa, investimenti significativi e un coinvolgimento dell’intera catena di fornitura.
Le istituzioni pubbliche, dal canto loro, stanno progressivamente orientando le politiche climatiche verso obiettivi net zero, ritenuti più coerenti con la necessità di limitare il riscaldamento globale. In questo senso, il net zero è diventato un riferimento chiave per strategie nazionali e sovranazionali di lungo periodo.
Rischi di greenwashing e importanza della chiarezza
L’uso improprio o ambiguo dei termini carbon neutral e net zero può alimentare il rischio di greenwashing, ovvero la comunicazione ingannevole delle prestazioni ambientali. Per questo motivo, è essenziale che le organizzazioni adottino definizioni chiare, obiettivi misurabili e sistemi di rendicontazione trasparenti.
Standard internazionali, linee guida scientifiche e sistemi di certificazione possono contribuire a rafforzare la credibilità degli impegni climatici e a facilitare il confronto tra diverse strategie.
Prospettive future
Con l’aumento dell’urgenza climatica, il concetto di net zero è destinato a diventare sempre più centrale nelle politiche pubbliche e nelle strategie aziendali. La carbon neutrality, pur mantenendo un ruolo operativo e comunicativo, rischia di essere considerata insufficiente se non inserita in un percorso più ampio di decarbonizzazione.
In futuro, la distinzione tra questi due approcci sarà sempre più rilevante per valutare la reale ambizione degli impegni climatici e la loro coerenza con gli obiettivi scientifici.
Conclusione
Carbon neutral e net zero rappresentano due concetti chiave ma distinti nella lotta al cambiamento climatico. Mentre la carbon neutrality si concentra sull’equilibrio tra emissioni e compensazioni, il net zero richiede una riduzione profonda e strutturale delle emissioni, limitando il ricorso alle compensazioni alle sole emissioni residue.
Comprendere e comunicare correttamente queste differenze è essenziale per costruire strategie climatiche credibili ed efficaci. Solo attraverso un impegno orientato al net zero, supportato da azioni concrete di decarbonizzazione, sarà possibile contribuire in modo significativo alla stabilizzazione del clima e alla transizione verso un futuro sostenibile.