Ecomondo è uno di quei luoghi in cui la sostenibilità smette di essere un’idea astratta e prende forma, si fa visibile, concreta. Appena si entra nei padiglioni, si percepisce subito un’energia particolare: tecnologie che dialogano con la ricerca, aziende che condividono progetti innovativi, professionisti che discutono dei nuovi modelli di economia circolare e di gestione responsabile delle risorse.
Per Deateq è stato un momento prezioso di immersione totale in questo ecosistema. Abbiamo respirato l’atmosfera di cambiamento che sta attraversando il mondo industriale e ascoltato le nuove esigenze delle imprese, confrontandoci con chi sta vivendo la sostenibilità dall’interno delle organizzazioni. È stata un’esperienza ricca di stimoli, che ci ha permesso di vedere da vicino come la transizione ecologica si stia trasformando in uno dei pilastri della competitività dei prossimi anni.
Uno dei temi che ha segnato maggiormente la nostra esperienza è stato quello dell’acqua. Sempre più aziende stanno comprendendo che la gestione idrica non riguarda solo il controllo dei consumi, ma un vero e proprio elemento strategico legato alla resilienza, all’efficienza e alla riduzione dei rischi. Le conversazioni che abbiamo avuto e gli interventi che abbiamo seguito hanno mostrato chiaramente che l’attenzione sul water management crescerà ancora, spinta da nuove normative, costi in aumento e necessità di tutelare una risorsa sempre più preziosa. Questo conferma con forza il percorso che stiamo costruendo in Deateq: aiutare le organizzazioni a gestire l’acqua con un approccio che unisce tecnica, strategia e sostenibilità.
La stessa sensazione di evoluzione si è avvertita nel mondo dell’energia, della mobilità e della governance ESG. Tutti questi ambiti stanno convergendo verso una visione comune: non servono più interventi separati, ma percorsi integrati. Le aziende non cercano soluzioni “a compartimenti stagni”, perché hanno compreso che la sostenibilità funziona davvero solo quando tiene insieme persone, processi, impatti ambientali, consumi energetici, dati e obiettivi strategici. E proprio qui Deateq ritrova un punto forte della sua identità: la capacità di leggere la sostenibilità in modo completo, sistemico, collegando ciò che spesso viene trattato come mondi separati.
Una delle parti più preziose della nostra partecipazione sono stati i dialoghi spontanei con imprenditori, responsabili tecnici, energy manager, professionisti e stakeholder di settori diversi. Dal confronto diretto è emersa una verità semplice: la sostenibilità non è più un tema “aggiunto”, ma un nuovo modo di pensare l’impresa. Molti raccontano le difficoltà che incontrano nel dare ordine ai dati, nel trasformare le informazioni in azioni concrete, nel comunicare i risultati ai propri stakeholder. Altri chiedono strumenti pratici per misurare consumi, emissioni e performance ESG. E molti parlano della necessità di coinvolgere le persone, perché senza cultura interna la transizione si ferma prima ancora di cominciare.
Questi scambi ci hanno confermato quanto sia importante accompagnare le aziende non solo dal punto di vista operativo, ma anche dal punto di vista culturale e organizzativo. La sostenibilità funziona quando viene capita, condivisa, vissuta. Quando diventa parte della quotidianità di chi lavora in azienda, non un documento redatto una volta all’anno.
Accanto alle idee e ai contenuti, Ecomondo ci ha lasciato anche una visione molto chiara del futuro. Crescerà la richiesta di strumenti digitali per raccogliere, integrare e analizzare dati ambientali ed energetici. Crescerà l’esigenza di avere processi di governance e sistemi di gestione più solidi. Crescerà l’attenzione sulla trasparenza e sulla qualità delle informazioni ESG, non solo per motivi etici ma anche per ragioni economiche. Le banche, gli investitori e le filiere produttive chiedono sempre più impegni concreti e misurabili. E questo rende la sostenibilità un fattore determinante per la competitività, non più un semplice optional.
Da Ecomondo torniamo quindi con un bagaglio ricco di spunti, conferme e occasioni. Torniamo con una consapevolezza ancora più forte del ruolo che Deateq può giocare in questo scenario: essere un partner che aiuta le aziende a vedere la sostenibilità non come un obbligo, ma come un’opportunità; non come una moda, ma come un percorso di crescita; non come un concetto astratto, ma come un insieme di azioni concrete, misurabili e integrate.
È stata un’esperienza che ci ha fatto guardare al futuro con entusiasmo. Abbiamo visto un Paese in movimento, fatto di aziende che vogliono cambiare, innovare, migliorare. E abbiamo capito che possiamo essere parte attiva di questo cambiamento, accompagnando le imprese nella costruzione di modelli più efficienti, più responsabili e più capaci di durare nel tempo.
Se c’è una sensazione con cui siamo tornati da Ecomondo, è questa: la strada è lunga, ma è la strada giusta. E noi siamo pronti a percorrerla, insieme alle realtà che credono che la sostenibilità non sia solo un obiettivo da raggiungere, ma un modo nuovo di costruire valore.